Silvia Logi è un’artista autodidatta fiorentina. L’inizio del suo percorso coincide con l’intuizione che i materiali che trovava in natura potevano divenire le particelle elementari di opere che già prendevano forma nella sua testa, componendo gli stessi elementi naturali in forme sempre diverse.
L’Arte e la tecnica di Silvia nascono dall’osservazione della perfezione che già risiede all’interno di un elemento naturale: le venatura di una foglia, un seme a forma di spirale o i cerchi concentrici di una sezione di legno. Dal 2006 in breve tempo trasforma questa sua intuizione e grande passione in un lavoro. Sfida se stessa a valorizzare questi elementi lasciandoli riconoscibili nelle sue opere ma al tempo stesso rendendoli linguaggio elementare per raffigurare ogni volta soggetti diversi: una ghianda può diventare l’occhio di un gufo, una pigna diventa la pinna di un pesce…
La sfida inoltre risiede anche nell’accostare materiali diversi con grande senso del gioco ma anche dell’armonia, dove la parte naturale prevalga nettamente e gli elementi artificiali (ferri vecchi, bottoni, specchi ad esempio) rimangano in minoranza come dettagli dell’opera. Grazie alle infinite possibilità del legno combinate al rivoluzionaria contaminazione con altri materiali, Silvia inventa un linguaggio espressivo di “fusione materica” che naviga su rotte libere fra arte ed artigianato, superandone e cancellandone i confini.
I suoi lavori sono un magico dialogo fra Uomo e Natura, ove quest’ultima è sia linguaggio che soggetto principale. L’anima bambina di Silvia emerge soprattutto nelle Fiabe e Leggende “illustrate” su vecchie assi con paesaggi verticalizzati che sembrano voler raggiungere un “Altrove” sempre più alto, raggiungibile ed allo stesso tempo sfuggente e, proprio per questo, ispirazione per una nuova opera.
Altre “famiglie” di soggetti molto amate da Silvia sono i coloratissimi animali onirici ed infine le città su assi, pancali e infissi di recupero, dove l’elemento umano coesiste armoniosamente con la Natura.
Dal 2007 Silvia espone i propri lavori in Fiere, Collettive di arte contemporanea e Gallerie.
Grazie al “contagio” positivo della rete, i lavori di Silvia in poco tempo hanno fatto il giro del mondo e molti di essi sono stati acquistati da clienti abitanti nei più svariati angoli del pianeta, fino in Australia.
E’ del Maggio 2013 la realizzazione di un documentario sull’insolito percorso artistico di Silvia nato da un progetto della giovane regista Jaclyn Edmonson e del suo team della Middle Tennessee State University, guidati dal famoso regista di documentari Tom Neff (Fondatore del Documentary Channel e candidato ad un premio Oscar con uno dei suoi documentari). Il documentario verrà messo in onda su tutti i canali della rete PBS negli Stati Uniti dopo aver raccolto già importanti premi nel circuito dei Festival di cinema indipendente (sotto:locandina del documentario con alcuni dei premi vinti). Del 2014 (Ottobre) invece è la partecipazione ad un film indipendente del produttore ed in questo caso neoregista californiano Christopher Pratt. Silvia interpreta un’artista che proprio come lei lavora col linguaggio della materia: una piccola parte che le è stata espressamente “cucita addosso”. Il film vedrà la luce nel 2015.